venerdì 26 settembre 2008

I legni di Terzano



I legni di Terzano è una mostra di piccoli oggetti in legno, mobili e sculture creati dalla felice intuizione di Terzano Antonellini.
La mostra è visitabile a Bagnacavallo, in via Farini 19, sabato 28 settembre e domenica 29 settembre nei seguenti orari: sabato dalle 16 alle 19 e dalle 20.30 alle 23; domenica dalle 16 alle 19 e dalle 20 alle 22.30.
L'allestimento è a cura di Terzano Antonellini e Nicoletta Bassetti.
L'iniziativa fa parte d
i San Michele - La festa d'autunno organizzata dal Comune di Bagnacavallo.

sabato 6 settembre 2008

Da Notre Dame de Paris a Santafè, il tempo delle emozioni continua

Grazie a Notre Dame de Paris sono venuta a conoscenza del primo album del Quasimodo Nazionale, Giò di Tonno. Ero curiosa, volevo conoscere la personalità artistica di Giò al di fuori del contesto NdP, anche perché dopo Sanremo mi era sembrato che potesse essere diverso dal solito cantantucolo italiano…. Ora posso affermare che per la prima volta quest’anno Sanremo è stato vinto meritatamente. Lo dico come una persona che non ama questa manifestazione, né la guarda o se si sintonizza su RaiUno in quelle giornate lo fa per farsi due risate. Quando ho saputo che Giò e Lola Ponce erano in concorso con una canzone insieme la curiosità ha vinto e ho iniziato a pensare che forse qualcosa di buono c’era. E pensare che ho scoperto la loro presenza a Sanremo quasi per caso, quando, dopo anni e anni, sono stata per una sera intera sempre fissa su RaiUno, fino praticamente alla mezza per vedere alcuni ospiti, Cocciante con Giulietta e Romeo, l'unico momento “alto”, ovviamente durato troppo poco, del festival. Grazie a quella serata comunque mi sono vista anche i futuri vincitori e ho apprezzato la canzone da subito. Ovviamente nelle radio queste cose non si sentono, né tanto meno sui canali musicali ne parlano… ma va bene così, è giusto che queste cose restino solo tra chi le apprezza e le ama con profondità, quindi non ho avuto modo di sentire questo album fino al fantomatico 21 agosto, quando, in attesa dell’inizio di NdP, hanno messo in sottofondo l’album di Giò. Non conoscevo le sue canzoni, ma ho riconosciuto immediatamente la sua voce… è stato un vero e proprio Colpo di Fulmine. Santafè è un grande album. Ovvio, è nello stile italiano, melodico… ma con testi molto belli, assolutamente non banali e arrangiamenti ottimi, i quali sottolineano come Giò sia cresciuto come artista e quanto sia una valido musicista (ha composto, arrangiato e scritto lui tutte le canzoni, salvo Colpo di Fulmine). 12 canzoni piene di emozioni, di sentimenti, un brivido dall’inizio alla fine e non manca neanche l’energia che ammicca ad un pop – rock di qualità. Si tratta di musiche accattivanti, che ti entrano subito dentro. I testi sono scritti da Giò e Alessandro di Zio e trattano argomenti come l’amore, la solitudine… che potrebbero portare a canzoni noiose, e invece no, sono canzoni intelligenti, con un loro perché, intime, personali, ma sensate. Insomma, Giò non è più solo Quasimodo, non è più “quello che fa Quasimodo”. Ora è Giò di Tonno. L’esperienza di Notre Dame gli ha permesso di maturare e di approfondire la sua identità di artista e arrivare a una vocalità profonda e a mio avviso da brivido. Questo gli ha concesso di regalarci un album intimo, composto e registrato tra le calde mura di casa, a Pescara, è autoprodotto e vanta la partecipazione di amici come Lola Ponce e attori come Giancarlo Giannini. Su tutte cito canzoni come Ogni cosa, L’amore è un elefante, inno dell’AIL, canzone stupenda in cui è presente anche un coro di bambini, la quale affronta argomenti come l'amicizia e l'amore, inteso qui non solo come amore tra due persone, ma anche come amicizia, in un modo decisamente diverso e alternativo, e forse proprio questa caratteristica fa in modo che questo brano ti arrivi dentro, sia mediante il testo, sia attraverso la melodia incalzante. Ascoltare questa canzone farebbe bene a molte persone al giorno d'oggi. Poi abbiamo canzoni come La pecora Nera, che sottolinea un'attitudine combattiva ed energica nei confronti della vita:
“…sono io che nel bene o nel male sopravvivo anche senza un amore…
…perché quella che ho nella testa
Forse è una musica troppo leggera
ma però io non so quanto tempo mi resta
Voglio viverlo tutto da pecora nera
Io no, io no, io non posso cambiare
Per farti felice solo un’ora di più
Io no, io no, io non posso restare
A guardare la vita e lasciarla passare così…”
Il livello di voce di Giò è decisamente più maturo e profondo, emozionante… Ovviamente è meno roco e basso di quando canta nel ruolo di Quasimodo, ma in alcuni punti la profondità, le vibrazioni profonde, la rabbia a cui eravamo abituati quando era nei panni del gobbo e che arrivano dritte al cuore, riaffiorano e non stonano assolutamente nella complessità dell’album.
Oltre alla qualità artistica di questo lavoro va aggiunta anche la sfera personale: Giò nonostante il successo è rimasto una persona umile e gentilissima. Ho avuto fortuna di conoscerlo e di incontrarlo due volte, e nonostante una volta avesse fretta e l’altra fosse stanco dopo lo spettacolo si è fermato a parlare con me. Questo lavoro è per me l’ennesima conferma di una cosa che negli ultimi tempi credo fermamente: molti potrebbero controbattere che Giò di Tonno sia diventato quello che è solo grazie a Notre Dame de Paris. Probabilmente è così, ma io non vedo niente di male in questo, quell’esperienza gli ha concesso di diventare un artista a 360 gradi, di migliorare e di acquisire una grandissima esperienza. Si potrebbe anche dire che viva di rendita, ma bisogna essere sordi per non ammettere le qualità vocali di questo cantante nonché la sua carica emotiva. C'è inoltre da dire che Giò non nega l'importanza che l'Opera ha avuto nella sua vita e carriera, nei ringraziamenti dell'album infatti nomina Cocciante, Panella (autore della versione italiana di NdP) e David Zard, il produttore e anche i suoi compagni e amici artisti di quell'avventura. Ritorno dunque a ribadire lo stesso concetto: il merito (anche se per alcuni sarà sicuramente un demerito) va ad un’Opera Popolare come NdP, la quale oltre a regalarci emozioni uniche in quanto Opera, consente anche a validi artisti di crescere, di farsi spazio in quella giungla che è il mercato discografico odierno e di continuare ad emozionarci sempre di più.
Bea


martedì 2 settembre 2008

Festa di fine estate!

Per riposarsi dalle stressanti vacanze estive, ecco una festa che fa per tutti.
Incontriamoci all'insegna del cibo, del vino, dell'arte e della musica.
Cliccate sull'immagine qua sotto per avere il volantino in dimensioni «umane» (e magari stampatelo e divulgatelo!)
Buon autunno a tutti!